ripos
METODOLOGIA/E 5-7 cfu : Elenco domande per capitolo METODOLOGIA... 8 cfu : Elenco domande per argomento STATISTICA SOCIALE: Elenco domande per argomento SOCIOLOGIA EDUCAZIONE: Elenco domande per testoProcedura di valutazione |
Capitolo 1 (Paradigmi della ricerca sociale) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. A che cosa intende riferirsi Kuhn con il termine "paradigma"? |
2. Come si può definire il termine "paradigma"? |
3. Che rapporto sussiste tra "paradigma" e scienze? |
4. Che cosa si intende con l'espressione "questione epistemologica"? |
5. Che cosa si intende con l'espressione "questione ontologica"? |
6. Qual è la posizione dell'approccio positivista circa la natura del mondo sociale? |
7. Qual è la posizione del post-positivismo circa la corroborazione empirica delle teorie? |
8. Dove si colloca storicamente la nascita del neo-positivismo? |
9. Quale deve essere l'approccio alla realtà sociale secondo il paradigma interpretativo? |
10. Qual è la posizione dell'interpretativismo relativamente al metodo scientifico? |
11. Qual è la forma degli enunciati scientifici secondo l'approccio interpretativo? |
12. Che cos'è un "tipo ideale"? |
Capitolo 2 (Metodi quantitativi e metodi qualitativi) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. Da quali paradigmi traggono origine i metodi quantitativi ed i metodi qualitativi? |
2. Che tipi di ricerche sono Crime in the making di Sampson e Laub e Islands in the street di Jankowski? |
3. Che rapporto c'è tra teoria e ricerca nell'indagine qualitativa? |
4. A quale modello logico obbedisce il rapporto teoria-ricerca nell'indagine quantitativa? |
5. Come si comporta il ricercatore qualitativo relativamente a teoria e concetti? |
6. Qual è la natura dei concetti utilizzati nelle ricerca quantitativa e qualitativa? |
7. Qual è la natura della relazione studioso-studiato? |
8. Quali tipi di generalizzazioni può fornire la ricerca qualitativa? |
9. Verso quali oggetti è orientata l'analisi dei dati quantitativi? |
10. Come devono essere i risultati nella ricerca quantitativa? |
11. Cosa si intende con l’espressione "prospettiva relazionale"? |
12. Quali sono le due forme classiche di presentazione dei dati rispettivamente nella ricerca quantitativa e qualitativa? |
Capitolo 3 (La traduzione empirica della teoria) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. Qual è l'itinerario tipo che un ricercatore sociale segue nella realizzazione di una ricerca quantitativa? |
2. Che rapporto c'è tra teoria e ricerca nella ricerca quantitativa? |
3. In che cosa si differenziano i termini "concetto" e "variabile"? |
4. Che cosa significa il termine "operativizzare"? |
5. Nell'affermazione '[...]', quali sono le variabili indipendenti? |
6. Qual è la differenza fra variabili latenti e variabili osservate? |
7. Elencare e descrivere i differenti tipi o livelli di misurazione che possono caratterizzare una variabile. |
8. Quale requisito logico hanno in comune le procedure di classificazione, misurazione e conteggio? |
9. Che tipo di variabile è la variabile '[...]'? |
10. Che tipo di variabile è la variabile '[...]'? |
11. Qual è la funzione di un indicatore? |
12. In che cosa si differenziano i termini "indicatore" e "indice"? |
13. Illustrare e descrivere i concetti di validità e attendibilità degli strumenti di misura. |
14. In che cosa consiste la tecnica del test-retest? |
15. In che ambito specifico vengono impiegate e in che cosa consistono la procedura di validità per criterio e quella di costrutto? |
Capitolo 4 (Causalità ed esperimento) - Corbetta+A80 | Mrs & Mqq |
1. Quale tipo di enunciato esprime compiutamente il nesso teorico di causa-effetto? |
2. Che cosa esprime l'enunciato "Se C, allora (e soltanto allora) E sempre”? |
3. Quando si può dire che una relazione è empiricamente corroborata? |
4. Quali elementi sono necessari e sufficienti per corroborare empiricamente una ipotesi causale? |
5. Che cosa si intende con il termine "covariazione" (fra due variabili X e Y)? |
6. Qual è il problema fondamentale dell’inferenza causale? |
7. In che cosa consiste la soluzione scientifica al problema fondamentale dell'inferenza causale? |
8. In che cosa consiste la soluzione statistica al problema fondamentale dell'inferenza causale? |
9. L'esperimento nelle scienze sociali è diverso rispetto a quello delle scienze naturali relativamente agli assunti di invarianza ed equivalenza? |
10. Che cosa si intende con l’espressione "gruppo di controllo" in ambito sperimentale? |
11. Quali sono gli elementi principali che distinguono l'esperimento dalle altre tecniche di indagine? |
12. A che cosa si riferisce il termine "casualizzazione" nell'ambito degli esperimento delle scienze sociali? |
13. Le tecniche di assegnazione dei soggetti ai gruppi di controllo in ambito sperimentale. |
14. Qual è la differenza fra veri-esperimenti e quasi-esperimenti? |
15. Che cosa sono i disegni sperimentali di tipo fattoriale e quali problemi di ricerca intendono risolvere? |
16. Che cosa si intende per disegno sperimentale "a serie temporale interrotta"? |
Capitolo 5 (L'inchiesta campionaria) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. Quali elementi caratterizzano una matrice dei dati? |
2. Quali strumenti di rilevazione danno luogo alla matrice dei dati? |
3. Che cos'è un inchiesta campionaria? |
4. Quali elementi caratterizzano l'inchiesta campionaria? |
5. In che cosa si differenziano inchiesta campionaria e sondaggio? |
6. Quali sono le caratteristiche principali dell'intervista qualitativa? |
7. Quali sono le caratteristiche principali dell'intervista strutturata? |
8. Che cosa sostiene la posizione "costruttivista"? |
9. In che cosa consiste il problema dell'acquiescenza dell'intervistato? |
10. In che cosa consiste il problema del "response set"? |
11. In che cosa consiste il problema dell'effetto memoria nell'indagine campionaria? |
12. In che cosa consiste la tecnica cosiddetta dell'imbuto? |
13. Che cos'è una batteria di domande? |
14. Si supponga di dover stimare [...] ricorrendo ad una indagine campionaria. Quale strumento di raccolta dei dati è più opportuno adottare e perché? |
15. E' stata costruita una scheda di rilevazione per studiare [...]. Quale strumento di raccolta dei dati è più opportuno adottare e perché? |
16. Qual è la funzione del pretest nell'inchiesta campionaria? |
17. Che cos'è una inchiesta trasversale replicata? |
Capitolo 7 (Le fonti statistiche ufficiali) - Corbetta | Mqq |
1. I diversi tipi e usi dei dati provenienti da statistiche ufficiali. |
2. I vantaggi delle rilevazioni campionarie rispetto a quelle censuarie nelle statistiche ufficiali. |
3. Caratteristiche delle rilevazioni dirette e indirette nell'ambito delle statistiche ufficiali. |
4. Collettivi, dati aggregati e dati individuali nelle statistiche ufficiali. |
5. Che cos'è l'analisi dei dati aggregati (aggregate data analysis). |
6. Le differenze tra le indagini campionarie e le statistiche ufficiali. |
Capitolo 8 (Il campionamento) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. Che cosa indica l'espressione "errore di selezione"? |
2. Se calcoliamo la media di una variabile in un campione, che tipo di grandezza otteniamo? |
3. Da quali tipi di errore possono essere affette le stime ottenute da una indagine campionaria? |
4. Come si misura l'eterogeneità della percentuale di maschi in un campione? |
5. Quando non si deve considerare il fattore (1-f) nel calcolo dell'errore di campionamento? |
6. Da quali grandezze dipende l'errore di campionamento di una stima? |
7. Illustrare il concetto di "intervallo di fiducia" di una stima. |
8. Che cosa si intende con l'espressione "grandezza ottimale del campione"? |
9. Che cosa sono il campione stratificato proporzionale e quello non proporzionale? |
10. Che cos'è il campione stratificato ottimale? |
11. La tecnica del campionamento sistematico può essere impiegata nella costruzione di un campione stratificato e di un campione a stadi (a grappoli)? |
12. Quando non è disponibile la lista degli elementi di campionamento costituenti la popolazione di riferimento, si può ugualmente ricorrere al campionamento probabilistico? |
13. Per quali motivi si ricorre al campionamento a stadi? |
14. Che cos'è un campione a grappoli? |
15. Quale o quali tecniche di campionamento sono più efficienti del campione casuale semplice? |
16. Quali sono i fattori principali che influiscono sulla decisione circa la numerosità (grandezza) ottimale di un campione casuale semplice. |
17. In quali situazioni si deve ricorrere ad un campionamento non probabilistico? |
18. In che cosa si differenziano campione stratificato e campione per quote? |
19. Che cos'è un campionamento a disegno fattoriale? |
20. Nell'ambito dell'inchiesta telefonica che cos'è la tecnica RDD (random digit dialing)? |
21. Che cosa si intende con l'espressione "ponderazione di un campione" e in quali situazioni è necessario ricorrere a questa metodica? |
22. Si consideri una popolazione formata da [...] unità. e così distribuita: [...] adulti, [...] anziani, [...] giovani. Se l'età è una variabile rilevante per l'indagine e se l'ampiezza del campione deve essere pari a [...] unità, quale tipo di campionamento [...] ? |
23. Da una popolazione di [...] individui formata dal [...] di ebrei e dal [...] di cattolici è stato estratto un campione stratificato non proporzionale di [...] unità in cui [...] sono ebrei e [...] cattolici. Perché si è proceduto in questo modo? Occorre [...] ponderare il campione [...] ? |
24. Si deve stimare l'altezza media di due popolazioni di [...] soggetti. Sapendo che lo scarto quadratico medio dell'altezza nelle due popolazioni è rispettivamente pari a [...] cm. e a [...] cm. e che il primo campione è di [...] unità, quanto deve essere grande il secondo campione [...] ? |
Capitolo 9 (L'osservazione partecipante) - Corbetta | Mqq |
1. L'analisi dei dati empirici nell'osservazione partecipante: aspetti operativi e modi dell'analisi. |
2. Su che cosa deve dirigere l'attenzione l'osservatore partecipante? |
3. Qual è il grado ottimale di coinvolgimento del ricercatore nel caso dell'osservazione partecipante? |
4. L'analisi dei dati empirici nell'osservazione partecipante in quanto processo e i suoi obiettivi. |
5. La specificità dell'osservazione partecipante rispetto alle altre strategie di raccolta dati. |
6. Il ruolo del mediatore culturale nell'osservazione partecipante. |
7. Limiti e risorse dell'osservazione partecipante. |
8. Elencare e descrivere sinteticamente gli ambiti di applicazione dell'osservazione partecipante. |
9. Che cos'è l'osservazione partecipante? |
10. Modalità e principi di registrazione dei dati nell'osservazione partecipante. |
11. La scelta tra osservazione partecipante dissimulata e palese anche con riguardo all'accesso al campo d'indagine. |
12. Caratteristiche principali dello studio sul campo (field-study). |
Capitolo 10 (L'intervista qualitativa) - Corbetta | Mqq |
1. Che cos'è un’intervista qualitativa strutturata? Quando e perché si ricorre a questa metodica? |
2. Tecniche di campionamento nelle indagini basate su interviste qualitative. |
3. Quali differenze di struttura, obiettivo e risultati vi sono tra intervista qualitativa e quantitativa? |
4. Che cos'è un'intervista qualitativa semistrutturata? Quando e perché si ricorre a questa metodica? |
5. Ruolo dell'intervista qualitativa nei contesti della scoperta e della giustificazione. |
6. Il focus group come intervista qualitativa. Che cos'è, come si conduce, come si scelgono i partecipanti, quali risultati si ottengono? |
7. Perché e in che modo si utilizzano le domande-sonda nell'intervista qualitativa? |
8. Che cos'è un'intervista qualitativa non strutturata? Quando e perché si ricorre a questa metodica? |
9. Indicare tutti i tipi di interviste qualitative e, sinteticamente, gli aspetti che li differenziano. |
10. La mancanza di standardizzazione è un punto di forza o di debolezza dell'intervista qualitativa? Motivare la risposta. |
11. Quali sono i principali fattori che influenzano una corretta conduzione delle interviste qualitative? |
12. Differenze nell'analisi dei dati ottenuti da interviste qualitative e quantitative. |
Capitolo 11 (L'uso dei documenti) - Corbetta | Mqq |
1. Che cosa sono e che ruolo hanno i documenti nella ricerca sociale. |
2. Elencare e descrivere brevemente i differenti tipi di documenti utilizzabili nella ricerca sociale. |
3. I differenti tipi di fonti documentarie istituzionali. Elencare e descrivere brevemente. |
4. Vantaggi e svantaggi della documentazione scritta rispetto alle altre metodiche di raccolta dati (es.: survey). |
5. I vantaggi e gli svantaggi dei documenti orali rispetto ai documenti scritti. |
6. Descrivere i differenti tipi di documenti orali e le loro specifiche caratteristiche. |
Capitolo 12 (L'analisi monovariata) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. A che cosa serve lo strumento della matrice dati? |
2. In che cosa consiste l'operazione di codifica dei dati empirici raccolti? |
3. Che cos'è la distribuzione semplice di frequenze e quali dati può contenere? |
4. Che cos'è una distribuzione cumulata di frequenze? |
5. Perché nella percentualizzazione di una distribuzione di frequenza si utilizza l'arrotondamento (per eccesso e per difetto)? |
6. In quale contesto si può incontrare il problema della "quadratura" dei dati? |
7. Che cos'è la mediana e come si ricava? |
8. Che cosa sono i "valori di posizione"? |
9. In base a quali criteri si preferisce la mediana alla media o viceversa come misura di tendenza centrale che meglio rappresenta una data distribuzione di valori? |
10. La capacità informativa delle misure di tendenza centrale e di variabilità. |
11. Le misure di variabilità o di dispersione: quali sono? Che cosa misurano? quali requisiti devono sussistere perché si possano applicare? |
12. Quando si usa il campo di variazione? |
13. Quando si usano gli indici di omogeneità/eterogeneità. |
14. Che cosa sono la varianza e lo scarto quadratico medio e in che cosa si differenziano? |
15. Che cosa sono il coefficiente di variazione e lo scarto quadratico medio? |
16. Quando si usa il rapporto di concentrazione di Gini? |
17. In che cosa consiste la procedura di "standardizzazione di una variabile"? |
18. Quali sono gli scopi delle procedure di normalizzazione di una variabile? |
19. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di composizione? |
20. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di coesistenza? |
21. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di derivazione? |
22. Che cosa sono i "numeri indice"? In quale contesto trovano applicazione? Come si calcolano? |
23. Quali rappresentazioni grafiche si possono dare delle serie storiche? |
24. A cosa serve un cartogramma? |
Capitolo 13 (L'analisi bivariata) - Corbetta | Mrs & Mqq |
1. Che cosa si intende con l'espressione "esiste covariazione tra i valori di due variabili'? |
2. Che cosa si intende con l'espressione "dimensione di una tavola"? |
3. In quali situazioni è necessario percentualizzare una tabella a doppia entrata? |
4. In una tavola di contingenza che contiene valori percentuali si possono effettuare operazioni di somma o sottrazione tra le singole celle della tavola? |
5. Quando si dice che una relazione è monotonica? |
6. In che cosa consiste un test statistico di verifica delle ipotesi come chi-quadrato? |
7. Cosa si intende con l'espressione "livello di probabilità del chi-quadrato" in rapporto alla sua distribuzione dei valori? |
8. Perché il test del chi-quadrato non è una soddisfacente misura di associazione? |
9. Che cosa sono i "gradi di libertà" del chi-quadrato? |
10. Con quali strumenti statistici si studia l'intensità di una relazione bivariata? |
11. Quali sono e che cosa misurano le misure di associazione? |
12. Quali misure di intensità della relazione sono asimmetriche? |
13. Quali valori può assumere l'indice statistico "phi"? |
14. In quale situazione si può utilizzare l'indice statistico V di Cramer? |
15. Da quali altre grandezze dipende il valore della misura di intensità della relazione "gamma"? |
16. I concetti di coppia concordante e di coppia discordante relativamente a tabelle a doppia entrata. |
17. Quando si dice che una relazione tra due variabili è spuria? |
18. Quando si dice che una relazione tra due variabili è indiretta? |
19. Che cos'è una relazione condizionata tra due variabili? |
20. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y e di aver ottenuto le seguenti 7 coppie di valori: [...] Descrivere la relazione tra le due variabili. |
21. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y e di aver ottenuto le seguenti 7 coppie di valori: [...] Descrivere la relazione tra le due variabili. |
22. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y e di aver ottenuto le seguenti 7 coppie di valori: [...] Descrivere la relazione tra le due variabili. |
23. Come si calcolano le frequenze attese richieste dal chi-quadrato? |
24. Il chi-quadrato ha un valore massimo? Se sì, qual è e in quali misure statistiche viene utilizzato? |
teoria, ricerca, causalità, esperimento, inchiesta | Mrs (8Cfu) |
1. Come devono essere i risultati nella ricerca quantitativa? |
2. Che rapporto c'è tra teoria e ricerca nella ricerca quantitativa? |
3. Elencare e descrivere i differenti tipi o livelli di misurazione che possono caratterizzare una variabile. |
4. Quale requisito logico hanno in comune le procedure di classificazione, misurazione e conteggio? |
5. In che cosa si differenziano i termini 'indicatore' e 'indice'? |
6. Che tipo di variabile è la variabile ' [....]'? |
7. Che tipo di variabile è la variabile ' [....]'? |
8. Che cosa indica l'espressione "errore di rilevazione"? |
9. Illustrare e descrivere i concetti di validità e attendibilità degli strumenti di misura. |
10. In che cosa consiste la tecnica del test-retest? |
11. In che ambito specifico vengono impiegate e in che cosa consistono la procedura di validità per criterio e quella di costrutto? |
12. Che cosa esprime l'enunciato "Se C, allora (e soltanto allora) E sempre"? |
13. Significato di "relazione causale |
14. Quando si può dire che una relazione è empiricamente corroborata? |
15. Quali elementi sono necessari e sufficienti per corroborare empiricamente una ipotesi causale? |
16. Che cosa si intende con il termine "covariazione" (fra due variabili X e Y)? |
17. In che cosa consiste la soluzione statistica al problema fondamentale dell'inferenza causale? |
18. Quali sono gli elementi principali che distinguono l'esperimento dalle altre tecniche di indagine? |
19. Le tecniche di assegnazione dei soggetti ai gruppi di controllo in ambito sperimentale. |
20. Che cosa sono i disegni sperimentali di tipo fattoriale e quali problemi di ricerca intendono risolvere? |
21. Quali strumenti di rilevazione danno luogo alla matrice dei dati? |
22. Che cos'è un inchiesta campionaria? |
23. Quali elementi caratterizzano l'inchiesta campionaria? |
24. In che cosa si differenziano inchiesta campionaria e sondaggio? |
25. Quali sono le caratteristiche principali dell'intervista qualitativa? |
26. Quali sono le caratteristiche principali dell'intervista strutturata? |
27. In che cosa consiste il problema dell'acquiescenza dell'intervistato? |
28. In che cosa consiste il problema del 'response set'? |
29. In che cosa consiste il problema dell'effetto memoria nell'indagine campionaria? |
30. Differenze tra domande aperte e chiuse |
31. Si supponga di dover stimare [....] ricorrendo ad una indagine campionaria. Quale strumento di raccolta dei dati è più opportuno adottare e perché? |
32. Che cosa si intende con "intervista telefonica"? |
33. E' stata costruita una scheda di rilevazione per studiare [....]. Quale strumento di raccolta dei dati è più opportuno adottare e perché? |
34. Qual è la funzione del pretest nell'inchiesta campionaria? |
35. Strumenti di rilevazione e tassi di copertura |
36. Che cos'è una inchiesta trasversale replicata? |
campionamento | Mrs (8Cfu) |
1. Che cosa indica l'espressione "errore di selezione"? |
2. Quale o quali tra questi errori non riguardano la fase del campionamento. |
3. Se calcoliamo la media di una variabile in un campione, che tipo di grandezza otteniamo? |
4. Come si misura l'eterogeneità della percentuale di maschi in un campione? |
5. Quando non si deve considerare il fattore (1-f) nel calcolo dell'errore di campionamento? |
6. Da quali grandezze dipende l'errore di campionamento di una stima? |
7. Che cos'è "l'intervallo di fiducia" di una stima? |
8. Che cosa si intende con l'espressione "grandezza ottimale del campione"? |
9. Sia [...] l'errore che caratterizza la stima ottenuta con un campione di ampiezza [...]. Quale deve essere l'ampiezza [...]? |
10. Sia [...] l'errore di campionamento al livello di fiducia del [...]. Per [...] l'errore [...] cosa occorre fare? |
11. Si deve stimare l'altezza media di due popolazioni di [.] soggetti. Sapendo che lo scarto quadratico medio dell'altezza nelle due popolazioni è rispettivamente pari a [.] cm. e a [.] cm. e che il primo campione è di [.] unità, quanto deve essere grand |
12. Quali sono i fattori principali che influiscono sulla decisione circa la numerosità ottimale di un campione casuale semplice? |
13. Quale o quali tecniche di campionamento sono più efficienti del campione casuale semplice? |
14. In quali situazioni si deve ricorrere ad un campionamento non probabilistico? |
15. Che cosa si intende con l'espressione "ponderazione di un campione" e in quali situazioni è necessario ricorrere a questa metodica? |
16. Che cosa sono il campione stratificato proporzionale e non proporzionale e in che cosa differiscono? |
17. Che cos'è il campione stratificato ottimale? |
18. Si consideri una popolazione formata da [.] unità. e così distribuita: [.] adulti, [.] anziani, [.] giovani. Se l'età è una variabile rilevante per l'indagine e se l'ampiezza del campione deve essere pari a [.] unità, quale tipo di campionamento [...] |
19. Da una popolazione di [.] individui formata da [.] ebrei e da [.] cattolici è stato estratto un campione stratificato non proporzionale di [.] unità in cui [.] sono ebrei e [.] cattolici. Perché si è proceduto in questo modo? Occorre [...] ponderare |
20. In che cosa si differenziano campione stratificato e campione per quote? |
21. Quale o quali procedure di campionamento possono essere utilizzate nella costruzione di un campionamento stratificato? |
22. Per quali motivi si ricorre al campionamento a stadi? |
23. Che cos'è un campione a grappoli? |
24. Quale o quali procedure di campionamento possono essere utilizzate nella costruzione di un campionamento a stadi? |
analisi monovariata | Mrs (8Cfu) |
1. A che cosa serve lo strumento della matrice dati? |
2. Quali elementi caratterizzano una matrice dei dati? |
3. In che cosa consiste l'operazione di codifica dei dati empirici raccolti? |
4. Quando si può utilizzare l'indice di omogeneità? |
5. Perché nella percentualizzazione di una distribuzione di frequenza si utilizza l'arrotondamento (per eccesso e per difetto)? |
6. In quale contesto si può incontrare il problema della "quadratura" dei dati? |
7. Che cosa sono i "valori di posizione"? |
8. In base a quali criteri si preferisce la mediana alla media o viceversa come misura di tendenza centrale che meglio rappresenta una data distribuzione di valori? |
9. Le misure di variabilità o di dispersione: quali sono? Che cosa misurano? quali requisiti devono sussistere perché si possano applicare? |
10. Quando si usa il campo di variazione? |
11. Quando si usano gli indici di omogeneità/eterogeneità? |
12. Quando si può utilizzare la differenza interquartile? |
13. Che cosa sono la varianza e lo scarto quadratico medio e in che cosa si differenziano? |
14. Che cosa sono il coefficiente di variazione e lo scarto quadratico medio? |
15. Quando si usa il rapporto di concentrazione di Gini? |
16. In che cosa consiste la procedura di "standardizzazione di una variabile"? |
17. Quali sono gli scopi delle procedure di normalizzazione di una variabile? |
18. Che cosa sono i "numeri indice"? |
19. A cosa serve un cartogramma? |
20. Quali rappresentazioni grafiche si possono dare delle serie storiche? |
21. In un istogramma a che grandezza è proporzionale la frequenza dei casi appartenenti ad una categoria? |
22. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di composizione? |
23. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di coesistenza? |
24. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di derivazione? |
analisi bivariata | Mrs (8Cfu) |
1. In quali situazioni è necessario percentualizzare una tabella a doppia entrata? |
2. In una tavola di contingenza che contiene valori percentuali si possono effettuare operazioni di somma o sottrazione tra le singole celle della tavola? |
3. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché non [...]? |
4. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché [...]? |
5. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché [...]? |
6. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y e di aver ottenuto le seguenti 7 coppie di valori: [.] Che relazione c'è? |
7. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y [.]. Che relazione c'è? |
8. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y [.]. Che relazione c'è? |
9. In che cosa consiste un test statistico di verifica delle ipotesi come chi-quadrato ? |
10. Cosa si intende con l'espressione "livello di probabilità del chi-quadrato" in rapporto alla sua distribuzione dei valori? |
11. Perché il test del chi-quadrato non è una soddisfacente misura di associazione? |
12. Che cosa sono i "gradi di libertà" del chi-quadrato? |
13. Come si calcolano le frequenze attese richieste dal chi-quadrato? |
14. Il chi-quadrato ha un valore massimo? Se sì, qual è e in quali misure statistiche viene utilizzato? |
15. Se in una tabella 4 x 2 con totale [...] il valore di chi-quadrato [...],che cosa si può sostenere? |
16. Se in una tabella 4 x 2 il valore di chi-quadrato [...], che cosa si può sostenere? |
17. Con quali strumenti statistici si studia l'intensità di una relazione bivariata? |
18. Quali sono e che cosa misurano le misure di associazione? |
19. Quali valori può assumere l'indice statistico "phi"? |
20. In quale situazione si può utilizzare l'indice statistico V di Cramer? |
21. Da quali grandezze dipende il valore della misura di intensità della relazione "gamma"? |
22. I concetti di coppia concordante e di coppia discordante relativamente a tabelle a doppia entrata. |
23. Se in una tabella 3 x 3 il valore di [...] qual è il valore di chi-quadrato? |
24. Se in una tabella 5 x 5 il valore di [...] qual è il valore di chi-quadrato? |
25. Se in una tabella il valore dell'indice di cograduazione [...], qual è il corrispondente valore di [...]? |
26. Se in una tabella il valore dell'indice di cograduazione [...], qual è il corrispondente valore di [...]? |
27. Se in una tabella il numero di coppie concordanti è [...], qual è il valore di gamma? |
28. Se in una tabella il numero di coppie concordanti è [...], qual è il valore di gamma? |
29. Che cos'è l'analisi della varianza? |
30. Che cosa afferma il teorema fondamentale della varianza? |
31. Si supponga che il valore del coefficiente di correlazione tra le due variabili X e Y sia risultato [...]. Quanta varianza di [...]? |
32. Si supponga che il valore del coefficiente di correlazione tra le due variabili X e Y sia risultato [...]. Quanta varianza di [...]? |
33. Se tra due variabili cardinali c'è una [...] relazione [...], qual è il valore del coefficiente di correlazione ? |
34. Se in un diagramma di dispersione [...] qual è il valore del coefficiente di correlazione? |
35. L'equazione di regressione che meglio descrive la relazione tra due variabili è [...]. Che cosa si può dire della retta e della relazione? |
36. Che cosa sono regressione e correlazione? |
37. L'equazione di regressione che meglio descrive la relazione tra due variabili è [...]. Che cosa si può dire della retta e della relazione? |
38. Una retta di regressione passa dai punti [...]. [...], qual è il valore del coefficiente b? |
39. Una retta di regressione passa dai punti [...]. [...], qual è il valore del coefficiente a? |
40. Il diagramma di dispersione a destra [...]. La retta interpolante tracciata con il metodo dei minimi quadrati che cosa indicherebbe? |
41. Il diagramma di dispersione a destra [...]. La retta interpolante tracciata con il metodo dei minimi quadrati che cosa indicherebbe? |
42. Il diagramma di dispersione a destra [...]. La retta interpolante tracciata con il metodo dei minimi quadrati che cosa indicherebbe? |
43. Che cosa misura il coefficiente di correlazione |
44. Quando si dice che una relazione tra due variabili è spuria? |
45. Quando si dice che una relazione tra due variabili è indiretta? |
46. Che cos'è una relazione condizionata tra due variabili? |
47. Se [...] rappresenta lo schema dei legami causali tra tre variabili e se c'è covariazione tra [...], indicare il tipo di relazione che intercorre [...]. |
48. Se [...] rappresenta lo schema dei legami causali tra tre variabili e se c'è covariazione tra [...], indicare il tipo di relazione che intercorre [...]. |
sul campionamento | Statistica sociale |
1. Che cosa indica l'espressione 'errore di selezione'? |
2. Quale o quali tra questi errori non riguardano la fase del campionamento. |
3. Se calcoliamo la media di una variabile in un campione, che tipo di grandezza otteniamo? |
4. Come si misura l'eterogeneità della percentuale di maschi in un campione? |
5. Quando non si deve considerare il fattore (1-f) nel calcolo dell'errore di campionamento? |
6. Da quali grandezze dipende l'errore di campionamento di una stima? |
7. Che cos'è "l'intervallo di fiducia" di una stima? |
8. Che cosa si intende con l'espressione "grandezza ottimale del campione"? |
9. Sia [...] l'errore che caratterizza la stima ottenuta con un campione di ampiezza [...]. Quale deve essere l'ampiezza [...]? |
10. Sia [...] l'errore di campionamento al livello di fiducia del [...]. Per [...] l'errore [...] cosa occorre fare? |
11. Si deve stimare l'altezza media di due popolazioni di [...] soggetti. Sapendo che lo scarto quadratico medio dell'altezza nelle due popolazioni è rispettivamente pari a [...] cm. e a [...] cm. e che il primo campione è di [...] unità, quanto deve essere grande [...] ? |
12. Quali sono i fattori principali che influiscono sulla decisione circa la numerosità ottimale di un campione casuale semplice? |
13. Quando non è disponibile la lista degli elementi di campionamento costituenti la popolazione di riferimento, si può ugualmente ricorrere al campionamento probabilistico? |
14. Quale o quali tecniche di campionamento sono più efficienti del campione casuale semplice? |
15. In quali situazioni si deve ricorrere ad un campionamento non probabilistico? |
16. Che cosa si intende con l'espressione "ponderazione di un campione" e in quali situazioni è necessario ricorrere a questa metodica? |
17. Che cosa sono il campione stratificato proporzionale e non proporzionale e in che cosa differiscono? |
18. Che cos'è il campione stratificato ottimale? |
19. Si consideri una popolazione formata da [...] unità. e così distribuita: [...] adulti, [...] anziani, [...] giovani. Se l'età è una variabile rilevante per l'indagine e se l'ampiezza del campione deve essere pari a [...] unità, quale tipo di campionamento [...] ? |
20. Da una popolazione di [...] individui formata da [...] ebrei e da [...] cattolici è stato estratto un campione stratificato non proporzionale di [...] unità in cui [...] sono ebrei e [...] cattolici. Perché si è proceduto in questo modo? Occorre [...] ponderare il campione [...] ? |
21. In che cosa si differenziano campione stratificato e campione per quote? |
22. Quale o quali procedure di campionamento possono essere utilizzate nella costruzione di un campionamento stratificato? |
23. Per quali motivi si ricorre al campionamento a stadi? |
24. Che cos'è un campione a grappoli? |
25. Quale o quali procedure di campionamento possono essere utilizzate nella costruzione di un campionamento a stadi? |
26. Le principali procedure di ponderazione del campione: differenze e limiti. |
sull’analisi monovariata | Statistica sociale |
1. A che cosa serve lo strumento della matrice dati? |
2. Quali elementi caratterizzano una matrice dei dati? |
3. In che cosa consiste l'operazione di codifica dei dati empirici raccolti? |
4. Che tipo di variabile è la variabile '[...]'? |
5. Perché nella percentualizzazione di una distribuzione di frequenza si utilizza l'arrotondamento (per eccesso e per difetto)? |
6. In quale contesto si può incontrare il problema della "quadratura" dei dati? |
7. Che cos'è la mediana e come si ricava? |
8. Che cosa sono i "valori di posizione"? |
9. In base a quali criteri si preferisce la mediana alla media o viceversa come misura di tendenza centrale che meglio rappresenta una data distribuzione di valori? |
10. Le misure di variabilità o di dispersione: quali sono? Che cosa misurano? quali requisiti devono sussistere perché si possano applicare? |
11. Quando si usa il campo di variazione? |
12. Quando si usano gli indici di omogeneità/eterogeneità? |
13. Quando si può utilizzare la differenza interquartile? |
14. Che cosa sono la varianza e lo scarto quadratico medio e in che cosa si differenziano? |
15. Che cosa sono il coefficiente di variazione e lo scarto quadratico medio? |
16. Quando si usa il rapporto di concentrazione di Gini? |
17. La capacità informativa delle misure di tendenza centrale e di variabilità. |
18. In che cosa consiste la procedura di "standardizzazione di una variabile"? |
19. Quali sono gli scopi delle procedure di normalizzazione di una variabile? |
20. Che cosa sono i "numeri indice"? |
21. A cosa serve un cartogramma? |
22. Quali rappresentazioni grafiche si possono dare delle serie storiche? |
23. In un istogramma a che grandezza è proporzionale la frequenza dei casi appartenenti ad una categoria? |
24. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di composizione? |
25. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di coesistenza? |
26. Che cosa si confronta attraverso i rapporti di derivazione? |
sull'analisi bivariata | Statistica sociale |
1. In quali situazioni è necessario percentualizzare una tabella a doppia entrata? |
2. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché non [...] ? |
3. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché [...] ? |
4. Nella tabella bivariata 2 x 2 riportata a lato, [...], quanti casi deve contenere la casella [...] perché [...] ? |
5. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y [...]. Che relazione c'è? |
6. Si supponga di aver misurato la posizione di 7 soggetti su due generiche variabili ad intervalli X e Y [..]. Che relazione c'è? |
7. In che cosa consiste un test statistico di verifica delle ipotesi come chi-quadrato? |
8. Cosa si intende con l'espressione "livello di probabilità del chi-quadrato" in rapporto alla sua distribuzione dei valori? |
9. Perché il test del chi-quadrato non è una soddisfacente misura di associazione? |
10. Che cosa sono i "gradi di libertà" del chi-quadrato? |
11. Come si calcolano le frequenze attese richieste dal chi-quadrato? |
12. Il chi-quadrato ha un valore massimo? Se sì, qual è e in quali misure statistiche viene utilizzato? |
13. Se in una tabella 4 x 2 con totale [...] il valore di chi-quadrato [...],che cosa si può sostenere? |
14. Se in una tabella 4 x 2 il valore di chi-quadrato [...], che cosa si può sostenere? |
15. Con quali strumenti statistici si studia l'intensità di una relazione bivariata? |
16. Quali sono e che cosa misurano le misure di associazione? |
17. Quali valori può assumere l'indice statistico "phi"? |
18. In quale situazione si può utilizzare l'indice statistico V di Cramer? |
19. Da quali grandezze dipende il valore della misura di intensità della relazione "gamma"? |
20. I concetti di coppia concordante e di coppia discordante relativamente a tabelle a doppia entrata. |
21. Se in una tabella 3 x 3 il valore di [...] qual è il valore di chi-quadrato? |
22. Se in una tabella 5 x 5 il valore di [...] qual è il valore di chi-quadrato? |
23. Se in una tabella il valore dell'indice di cograduazione [...], qual è il corrispondente valore di [...] ? |
24. Se in una tabella il valore dell'indice di cograduazione [...], qual è il corrispondente valore di [...] ? |
25. Se in una tabella il numero di coppie concordanti è [...], qual è il valore di "gamma"? |
26. Se in una tabella il numero di coppie concordanti è [...], qual è il valore di "gamma"? |
27. Che cos'è l'analisi della varianza? |
28. Si supponga che il valore del coefficiente di correlazione tra le due variabili X e Y sia risultato [...]. Quanta varianza di [...] ? |
29. Si supponga che il valore del coefficiente di correlazione tra le due variabili X e Y sia risultato [...]. Quanta varianza di [...] ? |
30. Se tra due variabili cardinali c'è una [...] relazione [...], qual è il valore del coefficiente di correlazione? |
31. Se in un diagramma di dispersione [...] qual è il valore del coefficiente di correlazione? |
32. L'equazione di regressione che meglio descrive la relazione tra due variabili è [...]. Che cosa si può dire della retta e della relazione? |
33. Che cosa sono regressione e correlazione? |
34. L'equazione di regressione che meglio descrive la relazione tra due variabili è [...]. Che cosa si può dire della retta e della relazione? |
35. Una retta di regressione passa dai punti [...]. [...], qual è il valore del coefficiente b? |
36. Una retta di regressione passa dai punti [...]. [...], qual è il valore del coefficiente a? |
37. Il diagramma di dispersione a destra [...]. La retta interpolante tracciata con il metodo dei minimi quadrati che cosa indicherebbe? |
38. Il diagramma di dispersione a destra [...]. La retta interpolante tracciata con il metodo dei minimi quadrati che cosa indicherebbe? |
39. Quando si dice che una relazione tra due variabili è spuria? |
40. Quando si dice che una relazione tra due variabili è indiretta? |
41. Che cos'è una relazione condizionata tra due variabili? |
42. Se [...] rappresenta lo schema dei legami causali tra tre variabili e se c’è covariazione tra [...], indicare il tipo di relazione che intercorre [...]. |
43. Se [...] rappresenta lo schema dei legami causali tra tre variabili e se c’è covariazione tra [...], indicare il tipo di relazione che intercorre [...]. |
44. Se [...] rappresenta lo schema dei legami causali tra tre variabili e se c’è covariazione tra [...], indicare il tipo di relazione che intercorre [...]. |
Besozzi | Soc. Educazione |
1. Legami individuo-società e rapporti educazione-società: i diversi modelli. |
2. Il rapporto educazione società secondo il modello classico (Durkheim, Weber, Marx). |
3. Tipi di potere, tipi di cultura e tipi educativi. |
4. La concezione conflittualista del rapporto educazione-società. |
5. Modelli di socializzazione: il modello funzionalista. |
6. Modelli di socializzazione: il modello conflittualista. |
7. Modelli di socializzazione: il modello interazionista. |
8. Modelli di socializzazione e costruzione dell’identità. |
9. Concezioni delle opportunità educative e funzioni dei sistemi scolastici. |
10. Teorie ed ipotesi sulla riuscita scolastica. |
11. Il fenomeno della dispersione scolastica: evoluzione, caratteristiche, cause, ecc. |
12. La famiglia: tipi e modelli, funzioni, processi di socializzazione. |
13. La scuola come istituzione, le sue 'culture' e le sue funzioni. |
14. Scolarità e sue trasformazioni nella realtà italiana. |
15. La scuola italiana e gli alunni stranieri. |
16. Ruolo professionale degli insegnanti e sue trasformazioni. |
17. Il gruppo dei pari come agenzia di socializzazione. |
18. L'impatto dei media sulla socializzazione e la costruzione di identità. |
Schizzerotto-Baroni | Soc. Educazione |
1. Ipotesi e teorie sull'origine della scolarizzazione di massa. |
2. Le funzioni della scuola nella società contemporanea e loro evoluzione storica. |
3. Differenziazione verticale ed orizzontale dei sistemi scolastici: modelli nazionali e conseguenze sociali dei diversi modelli organizzativi. |
4. Standardizzazione e centralizzazione dei sistemi scolastici: modelli nazionali e conseguenze sociali dei diversi modelli organizzativi. |
5. L'effetto delle riforme scolastiche sulle dimensioni (assoluta/relativa, verticale/orizzontale) delle disuguaglianze di istruzione. |
6. Le disuguaglianze assolute e relative di istruzione, l'origine sociale e i tassi di scolarità: definizioni, correlazioni tra i fenomeni, andamenti temporali e loro interpretazioni. |
7. In che cosa consiste e che cosa spiega "l'ipotesi della selezione differenziale"? |
8. Elencare e descrivere le diverse teorie che tentano di spiegare le disuguaglianze di istruzione. |
9. Che cosa spiega la teoria della scelta (o azione razionale)? |
10. Disuguaglianze di istruzione 'verticali' e 'orizzontali' nel sistema scolastico italiano: definizioni, dimensioni, andamenti temporali. |
11. Istruzione e disuguaglianze di genere in Italia: dimensioni, andamenti temporali. |
12. Istruzione e disuguaglianze legate alla residenza e all'etnia in Italia: dimensioni, andamenti temporali. |
13. Le relazioni tra istruzione e mobilità sociale: teorie a confronto. |
14. L'influenza del grado di istruzione sul destino sociale degli individui. |
15. Istruzione, mobilità e meritocrazia in Italia. |
16. Valore dei titoli di studio e andamento dei tassi di scolarizzazione. |
17. Influenza del titolo di studio sulla modalità della presenza/assenza nel mercato del lavoro. |
18. Grado di istruzione e formazione delle famiglie in Italia. |
19. I compiti degli insegnanti e le valenze dell'insegnamento. |
20. Gli insegnanti italiani: caratteristiche sociali e loro effetti sul funzionamento della scuola. |
21. Le problematiche legate alla formazione, selezione e valutazione degli insegnanti in Italia. |
22. La percezione che gli insegnanti italiani hanno del proprio ruolo e dell'ambiente di lavoro. |
23. Modelli di curricula scolastici: evoluzione storica e ipotesi sulle cause dei mutamenti. |
24. Modelli di curricula scolastici ed effetti sui processi di apprendimento. |
25. La definizione del concetto di alfabetizzazione funzionale e le sue dimensioni. |
26. La variabilità, da paese a paese, dei livelli medi di apprendimento e le sue cause. |
27. L’interazione in classe e i processi di apprendimento. |
Dei, La scuola...(ed. 2007) | Soc. Educazione |
1. Trama delle riforme della scuola e politica del cacciavite. |
2. Centralismo e autonomia nella scuola italiana. |
3. Scuola materna e scuola dell'infanzia in Italia ieri e oggi. |
4. La scuola primaria in Italia ieri e oggi. |
5. La scuola secondaria di primo grado in Italia ieri e oggi. |
6. La scuola secondaria di secondo grado in Italia ieri e oggi. |
7. Gli utenti della scuola: numerosità, genere, scelta degli indirizzi secondari, alunni immigrati, ecc. |
8. I docenti della scuola italiana: numerosità, composizione per genere ed età, reclutamento, qualità, ecc. |
9. Il funzionamento della scuola italiana: dimensioni ed evoluzione della dispersione scolastica. |
10. Il funzionamento della scuola italiana: i rendimenti dell'istruzione. |
Brint | Soc. Educazione2 |
1. Le principali caratteristiche organizzative - positive e negative - dei sistemi scolastici in quanto sistemi educativi altamente formalizzati. |
2. Descrivere le strategie attraverso le quali le scuole tentanto di costituire un "ordine sociale" interno. |
3. I tre livelli dell'analisi sociologica dell'istruzione scolastica in una prospettiva comparata. |
4. Gli approcci teorici che descrivono il ruolo dei sistemi scolastici e il loro rapporto con il sistema sociale. |
5. I due principali punti di vista sul ruolo dell'istruzione pubblica, alla luce anche della crescita della domanda di istruzione nei paesi industrializzati nel corso del secolo XX. |
6. A quale sistema scolastico straniero assomiglia di più quello italiano? Rispetto a quale sistema presenta le maggiori differenze? Elencare e descrivere i principali punti di contatto o di divergenza. |
7. Quali fattori spiegano le diversità tra i sistemi scolastici nazionali alla luce degli approcci sistemico e comparato? |
8. Curricula e multiculturalismo: le differenti concezioni del concetto di multiculturalismo e le conseguenze sui curricula scolastici. |
9. I curricula scolastici nella loro evoluzione storica. Finalità e idealità che ne sono a fondamento e loro trasformazioni. |
10. Rendimento dei sistemi scolastici contemporanei nella trasmissione di conoscenze. Differenze nazionali e loro cause. |
11. Principali dimensioni della socializzazione e rapporto con la finalità socializzatrice dei sistemi scolastici. |
12. Tipi ideali di ambienti di socializzazione scolastica e loro evoluzione storica. |
13. Contenuti e pratiche della socializzazione in aula nella scuola contemporanea. |
14. Esperienze e contenuti nella socializzazione non scolastica. |
15. Cos'è la « società del credenzialismo »? |
16. Principali dimensioni della relazione tra origine sociale e riuscita scolastica. |
17. Principali dimensioni della relazione tra livello di istruzione e conseguimento di status. |
18. I principali fattori di disuguaglianza sociale e di opportunità educative in prospettiva storica. |
19. Il genere come fattore di disuguaglianza sociale e di opportunità educative in prospettiva storica. |
20. Distribuzione delle risorse sociali e stratificazione dei sistemi scolastici: loro effetti sulle disuguaglianze di fronte all'istruzione e strategie di adattamento dei diversi gruppi sociali. |
Dei, La scuola... (ed. 2012) | Soc. Educazione2 |
1. La logica delle riforme della scuola italiano dal 2000. |
2. La scuola italiana: centralismo ed autonomia. |
3. Scuola materna e scuola dell'infanzia in Italia in prospettiva storica. |
4. La scuola primaria in Italia in prospettiva storica. |
5. La scuola secondaria di primo grado in Italia in prospettiva storica. |
6. La scuola secondaria di secondo grado in prospettiva storica. |
7. Gli studenti delle scuole superiori in Italia: quanti sono, chi sono, da dove vengono, cosa studiano. |
8. Gli insegnanti della scuola italiana: quanti sono, chi sono, cosa sanno fare, come vengono scelti e preparati. |
9. Il funzionamento della scuola italiana: dimensioni ed evoluzione della dispersione scolastica ai differenti livelli d'istruzione. |
10. Il funzionamento della scuola italiana: i rendimenti dell'istruzione e la loro eterogeneità. |
Dei, Ragazzi si copia | Soc. Educazione2 |
1. Ontologia e fenomenologia del « copiare ». |
2. Pratica del « copiare »: la dimensione del fenomeno nella scuola media superiore e i principali fattori di variabilità. |
3. Sentimenti e rappresentazioni del « copiare » tra gli studenti delle scuole medie superiori. |
4. Valutazione etica e sociale della pratica del « copiare » tra gli studenti della media superiore. |
5. Pratica del « copiare »: la dimensione del fenomeno nell'ultimo anno della scuola elementare e nella scuola media inferiore e i principali fattori di variabilità. |
6. Sentimenti e rappresentazioni del « copiare » tra gli alunni dell'ultimo anno della scuola elementare e della scuola media inferiore . |
7. Valutazione etica e sociale della pratica del « copiare » tra gli alunni dell'ultimo anno della scuola elementare e della scuola media inferiore. |
8. Il comportamento degli insegnanti di fronte alla pratica del « copiare » nella percezione dei loro alunni. |
9. La prova Invalsi e la questione meridionale: fatti, interpretazioni, manipolazioni. |
10. La scuola italiana di fronte ai ragazzi che copiano: norme e comportamenti quotidiani. |